La gestione del Coronavirus sta creando sempre più confusione, non solo dal punto di vista sanitario, ma anche dal punto di vista organizzativo. Uno dei tanti settori che sta risentendo la forte crisi causata dall’epidemia di Covid-19 è proprio quello dei viaggi, a causa del fatto che tanti Paesi hanno chiuso le frontiere con l’Italia o obbligano gli italiani a fare un periodo di quarantena una volta sbarcati dall’aereo: proprio per questi motivi, per chi aveva prenotato un volo, un hotel o un pacchetto vacanza, c’è una forte incertezza sulla possibilità di partire.
Molti voli, infatti, sono stati annullati, alcuni Paesi sono impossibili da raggiungere e le misure sono sempre più restrittive. In definitiva, quindi, chi non può partire può richiedere il rimborso del viaggio, ma come funziona? Ecco, passo dopo passo, come richiedere il rimborso per l’annullamento del viaggio, del volo o dell’hotel.
Indice
Per prima cosa, vi segnaliamo altri nostri articoli per approfondire l’argomento:
- Coronavirus e viaggi – tutte le cose da sapere per viaggiare ai tempi del Covid-19
- Coronavirus: destinazioni a rischio e Paesi chiusi – trovate tutte le info su dove non si può viaggiare, aggiornate costantemente
- Viaggiare sicuri – il nostro approfondimento sulla sicurezza in viaggio, con informazioni dal sito della Farnesina
Le comunicazioni dell’Enac
C’è sempre più incertezza per chi ha prenotato a breve un volo aereo: chi può partire e chi invece può richiedere un rimborso? Vediamo di fare un po’ di chiarezza. Fino ad ora, i rimborsi venivano concessi soltanto a quelle persone in quarantena (ma sane e che quindi avrebbero potuto viaggiare) e a quelle che abitano nelle zone rosse e quindi impossibilitate a muoversi.
Adesso la possibilità di rimborso è stata estesa a tutti quei viaggiatori che hanno prenotato un viaggio verso quei Paesi che hanno attuato misure restrittive verso gli italiani: la norma riguarda non solo i viaggi aerei, ma tutti i tipi di spostamenti come i treni, i bus e i traghetti. La formula alla quale fa riferimento la normativa è la sopravvenuta impossibilità per la partenza: è così che i viaggiatori sono tutelati e possono rinunciare al viaggio richiedendo il rimborso.
Al contempo, però, per cercare di tutelare anche il settore viaggi, dalle compagnie aeree ai tour operator, viene data la possibilità di rimborsare i viaggiatori tramite un voucher da poter spendere entro un anno dalla data dell’emissione.
Chi può ottenere il rimborso: passeggeri, date e aeroporti
Vediamo in dettaglio tutti i viaggiatori che rientrano nella nuova normativa e che, di conseguenza, possono ottenere il rimborso:
- Tutti coloro che hanno prenotato un viaggio verso i Paesi che hanno attuato misure restrittive verso gli italiani
- I viaggiatori in quarantena (ma sani) e/o che abitano nelle zone rosse
- I viaggiatori il cui volo è stato cancellato
- Coloro che hanno prenotato un volo in partenza o in arrivo negli aeroporti del Nord Italia (Milano Malpensa, Linate, Orio al Serio, Venezia, Bologna, mentre sono in attesa di chiarimento i voli da e per Genova e Torino)
C’è, invece, molta incertezza sulle date: possono chiedere un rimborso tutti coloro che hanno acquistato un biglietto prima del 23 febbraio per viaggiare entro fine marzo, ma dato che l’epidemia è ancora in continua evoluzione, c’è la possibilità che il range entro cui chiedere il rimborso venga aumentato.
Dopo l’ultimo DCPM, ormai tutta l’Italia è considerata una zona rossa: visto che non ci si può spostare di casa fino al 3 aprile, non si potrà neanche raggiungere l’aeroporto per partire per una vacanza: quindi il rimborso riguarda tutti i cittadini italiani.
Le modalità per il rimborso
Per ottenere il rimborso occorre farne richiesta alla compagnia aerea o all’agenzia viaggi entro 30 giorni dalla data dell’eventuale partenza allegando alla domanda di rimborso, il biglietto acquistato. E’ necessario che il biglietto sia acquistato in Italia. La compagnia aerea potrà decidere, entro 15 giorni, per la validità del rimborso e di procedere con un voucher o con la restituzione della somma spesa dal viaggiatore.
Vogliamo sottolineare che quanto detto per i voli aerei vale anche per i biglietti acquistati per eventi e manifestazioni: oltre a quanto detto sopra, si può richiedere il rimborso anche se l’evento è stato annullato a causa dell’emergenza sanitaria. Basta allegare il biglietto alla richiesta. Ecco i link delle compagnie aeree per richiedere i rimborsi:
- Ryanair: tutte le informazioni per richiedere il rimborso le trovate qui
- Alitalia: sul sito ufficiale trovate i numeri utili per il rimborso
- easyJet: basta entrare nella propria area personale per richiedere un rimborso
I rimborsi tramite Codacons
Attraverso un modulo messo a disposizione dal Codacons, il coordinamento delle associazioni per la tutela dei diritti degli utenti e dei consumatori, è possibile richiedere il rimborso per qualsiasi viaggio, evento o prenotazione effettuata, rivalendosi del fatto che si è rinunciato alla partecipazione per cause di forza maggiore. Quindi per il Codaconds la richiesta di rimborso non riguarda soltanto le persone che hanno dei viaggi prenotati verso i Paesi a rischio, ma anche tutti coloro che hanno deciso di rinunciare a causa del diffondersi dell’epidemia.
Rimborsi tramite Booking
E’ leggermente più confusionario il rimborso che riguarda le prenotazioni degli hotel e fortunatamente a fare chiarezza sono proprio gli operatori del settore. Booking.com comunica sul suo sito che i rimborsi riguardano tutti coloro che sono impossibilitati a spostarsi perché facente parte della zone rosse o chi è stato messo in quarantena, chi è passato da zone a rischio, o anche chi non può recarsi in un Paese che ha attuato misure restrittive contro gli italiani.
Per questo motivo, Booking.com invita le strutture presenti sul suo portale a effettuare gratuitamente la cancellazione e di rimborsare eventuali somme anticipate: questi rimborsi riguardano sia gli italiani che si sarebbero spostati in altre regioni o all’estero, sia i viaggiatori provenienti dall’estero che avevano prenotato nelle zone considerate ad alto rischio.
Airbnb: cosa prevede
Anche Airbnb ha pubblicato le sue misure per limitare i danni sia agli host che ai viaggiatori: la cancellazione gratuita è applicata per tutti coloro che non possono viaggiare a causa delle restrizioni applicate dalle autorità o dalle normative in vigore. Quindi, ad esempio, chi avesse prenotato un appartamento in Israele avrà diritto alla cancellazione gratuita, proprio a causa del fatto che il Paese ha chiuso le frontiere ai viaggiatori italiani.
Airbnb estende la cancellazione gratuita anche a chi si vede cancellato un volo, o per problematiche dovute agli spostamenti via terra o anche a chi è in quarantena o deve rinunciare al viaggio per scopi medici.
Rimborso per pacchetti vacanza
Verranno rimborsati anche i pacchetti vacanza acquistati tramite i tour operator: il rimborso sarà pari alla cifra sostenuta, senza l’indennizzo supplementare previsto e senza il carico delle spese sostenute da chi ha organizzato il viaggio.