Spagna: cibi, bevande e abitudini a tavola

Cibo in Spagna: la paella
Cibo in Spagna: una colorata paella di mare e verdure

A differenza di altri Paesi che vantano delle tradizioni culinarie “nazionali”, non è possibile parlare di una vera e propria tradizione culinaria “spagnola”: ogni regione della Spagna ha infatti i propri piatti tipici, che spesso differiscono anche di molto rispetto alle altre regioni, seppur tutte vicine tra loro. Non come l’Italia, ovviamente, ma la scelta è molto ampia! Dal pesce fresco pescato nell’Atlantico, simbolo delle regioni del nord, si passa ad una cucina basata su legumi e selvaggina delle regioni centrali, fino alla cucina saporita influenzata dagli arabi del sud e delle isole.
Questo vuol dire che visitando la Spagna potrete sedere ad un tavolo di un qualsiasi ristorante ed assaporare piatti e ricette ogni volta sempre nuovi, a seconda della località dove vi trovate: Mangiare in Spagna è insomma un piacevole tour gastronomico, e pure enologico perché in questa nazione si producono ottimi vini.

Le abitudini alimentari in Spagna

In tutta la Spagna la prima colazione è chiamata desayuno e di solito è a base di caffe-latte, pane tostato con burro e marmellata e dolci vari a base di mandorle, oppure i churros fritti.
Il pranzo non si consuma prima delle 14:00 e di solito gli spagnoli amano consumarlo a casa, anche se si sta diffondendo molto l’abitudine del pranzo fuori per chi è al lavoro. Tapas, insalatone e sandwich sono i piatti preferiti.

Cibo in Spagna: la paella
Cibo in Spagna: una colorata paella di mare e verdure

La merenda pomeridiana viene invece fatta volentieri fuori da tutti, in genere è a base di dolce, poi dalle 19:30 inizia il rito della tapas, che coniuga aperitivo e cena e che può durare fino alle 22:00 ed oltre. I ristoranti classici non mancano, ma in Spagna troverete soprattutto “tapas bar” e altri locali orientati a piatti veloci e servizio informale: spesso si paga una bevuta e si ha una piccola tapas (assggio), oppure c’è un menu con specialità da ordinare in varie “razioni”: tapas, porzione intera, mezza porzione.

In ogni caso non c’è una regola fissa: si può cenare con 3 o 4 tapas, oppure ordinarsi un piatto intero, oppure ancora girovagare di locale in locale ordinando un paio di tapas per volta (ed una bella birra o bicchiere di vino ad ogni giro!). Molto divertente, se non fosse per il perenne affollamento di ogni locale, cosa che per il turista risulta un poco difficile da gestire, dato che gli Spagnoli sanno come muoversi e come ordinare in ogni locale, cosa non sempre immediata.

Prima di vedere in dettaglio alcuni piatti tipici di ogni regione, vi forniamo un “tip” che può sembrare scontato, ma che in Spagna vale davvero il doppio: state lontano dai ristoranti per turisti e cercate i locali “veri” per Spagnoli. Di solito i migliori sono quelli in stile più rustico, lontano dalle vie principali. Rimarrete sorpresi dal trovare capannelli di avventori anche nei locali più defilati… ecco, sono quelli giusti!

La cucina della Galizia

Nel nord della Spagna, come in Galizia, la tradizione culinaria è ben radicata tra gli abitanti di questa regione autonoma e per dirla tutta, ogni occasione è buona per poter fare festa con un buon piatto tipico. La maggior parte delle risorse culinarie della regione sono autoctone: dal mare provengono le famose cozze allevate nelle placide acque delle rias e grazie alla ricchezza delle sostanze nutritive dell’Oceano Atlantico vengono pescati anche tonni, merluzzi, polpi, seppie e molti altri pesci che costituiscono la base per i piatti tipici più famosi.

Non per niente il piatto più rinomato è Polipo a Feira, polpo servito su un piatto di legno che ne mantiene l’aroma ed è guarnito con paprika, sale grosso e olio d’oliva: in ogni festa o sagra ne troverete uno pronto per essere assaggiato. Dalla terra, oltre che la carne come capretti o vitelli, provengono i vini galiziani che accompagneranno ogni piatto: i più famosi e rinomati sono quelli dolci come la Queimada, acquavite flambé e zucchero. Da provare anche il liquore al caffè e quello alle erbe.

Per qualcosa di esclusivo, provate i Percebes, costosi frutti di mare reperibili solo in pochissime parti del mondo.

Cosa mangiare in Asturie, Cantabria, Navarra e Rioja

Anche le altre zone del nord come le Asturie, la Cantabria, Navarra e Rioja sono dei veri paradisi enogastronomici: la qualità della loro cucina è dovuta all’abbondanza di pesce che proviene dall’Atlantico che trova la giusta ed abbondante contrapposizione nei piatti di terra e di carne provenienti dalle infinite campagne dell’interno. In queste regioni hanno particolare risalto anche i formaggi, infatti vantano una delle maggiori varietà di produzioni casearie d’Europa: i formaggi vengono prodotti con latte di capra, mucca, pecora e anche con i tre tipi insieme.

Il piatto più conosciuto è sicuramente la Fabada, un piatto assolutamente non adatto ai… salutisti, visto che è prodotto con fagioli bianchi cotti in una zuppa con salsiccia, sanguinaccio e spalla di maiale.
A differenza di altre regioni produttrici di vini, nel nord della Spagna e soprattutto nelle Asturie, la bevanda più conosciuta è il sidro: viene servito dall’alto in grandi bicchieri dove si deve riempire solo il fondo. Il sidro non è solo una bevanda, è un fatto sociale, infatti bevendolo insieme si consolidano e si arricchiscono le amicizie. Potrete provarlo con i dolci al riso e zucchero, molto diffusi in tutte le regioni.

Castilla, Leon ed Estremadura: i piatti tipici

Scendiamo verso il Mediterraneo imbattendoci nella regione più estesa della Spagna, Castilla e Leon che insieme a Estremadura e Castiglia-La Mancia formano la cucina della Spagna degli Arrosti. Qui la carne di agnello e di maiale sono le vere protagoniste delle ricette, infatti è molto facile imbattersi in una festa o in una sagra dove potrete assistere alla lavorazione sia del maiale che dell’agnello.
Il piatto tipico è ovviamente l’arrosto cotto al forno all’interno di un recipiente di terracotta: questo tipo di cottura crea una speciale caramellatura sulla pelle esterna, rendendolo saporito e morbido allo stesso tempo. Gli spagnoli preferiscono cuocervi i maialini da latte o gli agnellini da latte. Un altro emblema di Leon è il botolo, un insaccato preparato con lo stomaco di maiale e cotto insieme alle patate.

Se non siete amanti della carne non spaventatevi, infatti nella Castilla producono un’ingente quantità di legumi, cucinando delle ottime zuppe a base di aglio, accompagnate con legumi vari.
I vini prodotti in questa zona sono molto corposi come i rossi come Bierzo e Ribera del Duero. Molto diffuso anche il rosè.

Madrid a tavola

Madrid a differenza di altre regioni, ospita le cucine provenienti da tutta la Spagna: probabilmente, soltanto durante un giro nella capitale potrete assaporare i piatti tipici di tutte le altre zone. La mattina si comincia con una colazione a base di churros o porras, entrambi dolci creati con una pastella fritta: entrambi sono accompagnati con caffellatte e pane tostato.
Gli spagnoli adorano mangiare, infatti tipico di Madrid è anche la colazione a metà mattinata a base di frittata e birra, ma il piatto più famoso è senz’altro il lesso alla madrilena preparato con ceci e carne: si comincia con una zuppa con pasta, poi ceci e alla fine carne e insaccati. D’inverno vi riscalderà di sicuro!

La bevanda più bevuta in città è la birra mescolata con la gassosa: ogni momento è adatto per consumarne un bicchiere. A fine pasto non mancano i dolci a base di mandorle accompagnate da acquavite all’anice.

Prelibatezze dell’Andalusia

Come tutto nella regione, anche la cucina Andalusa è un connubio di tradizioni provenienti dai Romani, Greci ed Arabi: ognuno ha dato la propria impronta ad una delle cucine più variegate della Spagna, influenzata anche dai due mari, Mediterraneo ed Atlantico, che lambiscono le sue coste. Il tonno rosso acquista il suo particolare sapore proprio nel momento in cui passa dall’Atlantico al Mediterraneo, così come molti altri pesci che vengono pescati e serviti fritti.

Comunque l’Andalusia non è legata soltanto ai prodotti delle sue coste, infatti anche i prodotti provenienti dall’interno e dalle campagne influenzano le varie tradizioni culinarie, come le squisite tapas, proposte in infinite varietà praticamente in tutti i ristoranti della regione; troverete di tutto, dalle semplici olive, all’ottimo prosciutto Serrano, fino ad assaggi di preparazioni di alta cucina, e sempre a buonissimi prezzi!

Il piatto più diffuso è senz’altro il Gazpacho, una zuppa fredda preparata con pomodori, peperoni ed aglio e consigliata soprattutto a chi voglia seguire una dieta mediterranea. Forse ancora migliore è la variante Salmorejo, più densa e senza peperone e cetriolo.
I dolci andalusi hanno origine arabe, infatti la maggior parte di essi sono a base di miele e mandorle.

Specialità culinarie a Valencia

Se vi state chiedendo perché non abbiamo ancora parlato della paella è perché essa in realtà è un piatto tipico della Comunità Valenciana dove il riso, importato dai musulmani, è la base della preparazione della maggior parte dei piatti. La paella autentica si prepara infatti con il riso di Valencia, pollo, coniglio, lumache, fagioli, fagiolini, aglio, paprika e pomodoro. Troverete decine di varianti della ricetta “classica”, tutte però con una caratteristica comune: non c’è quello che tutti noi associamo a questo piatto, ovvero l’abbinamento di terra e mare. Quello è infatti presente nella sola paella “per turisti”. Noi ci adeguiamo molto volentieri e vi consigliamo di provare una paella “classica” di verdure e carni, ed eventualmente una di solo mare. Scegliete un ristorante che la cucini nella classiche ampie padelle, meglio se su fuoco di legna.

La bevanda caratteristica della regione di Valencia, diventata famosa perché aiuta a sopportare meglio il caldo, è l’orzata di cipero dolce, che in precedenza veniva utilizzata per questioni dietetiche.

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