Se la vedete dalla costa, vi sembrerà un viso di donna che, di profilo, esce dal mare ammirando il cielo. Ecco come si presenta la più piccola delle isole dell’arcipelago toscano, situata a soli 27 Km dalla costa livornese. Stiamo parlando dell’isola di Gorgona, un tempo abitata da un piccolo gruppo di pescatori e da molti anni adibita a penitenziario, sorte che toccò anche ad altri luoghi in zona, come Pianosa e Porto Azzurro sull’Isola d’Elba.
La particolarità della Gorgona è il fatto di essere un’isola fortemente tutelata, sia come parco naturale che come colonia penale, dove oggi sono ammessi dei visitatori ma non più di 75 al giorno, accompagnati alla scoperta del luogo tramite visite guidate e organizzate.
Partiamo anche noi alla scoperta della Gorgona: vediamo quello che c’è da sapere sulla “sorellina minore” dell’Arcipelago Toscano e come poterla visitare.
Indice
Perché visitare l’isola di Gorgona
Grazie a queste tutele, ma soprattutto grazie al limitato impatto ambientale da parte dell’uomo, l’isola è ancora molto selvaggia, ricca di flora e fauna, sia marina che terrestre. Le zone di mare sono ricchissime di pesci e spesso sono frequentate da delfini e cetacei di passaggio.
Pensate che, fino a qualche anno fa, era possibile scorgere numerose aragoste che nuotavano placide nelle basse acque del porticciolo. Abbondante anche la vita di superficie: piccoli uccelli nidificano da queste parti, mentre il falco pellegrino e il gheppio vi allevano i propri piccoli.
Dal punto di vista geologico, l’isola è molto impervia e caratterizzata da dolci rilievi che non superano i 250 metri di altezza: grazie al fatto che non è molto frequentata, la vegetazione ricopre circa il 90% della superficie totale.
Si possono scorgere piante di mirto, erica, lentisco, corbezzoli e ancora distese intere di piante di rosmarino che emanano anche un piacevole profumo. Lungo le coste si trovano pini e leccete, oltre all’unica specie endemica, il limone della Gorgona.
Cosa vedere e cosa fare sull’Isola di Gorgona
Passiamo alle testimonianze lasciate dall’uomo: sull’isola non c’è molto da vedere, a parte le due fortificazioni che si trovano leggermente nell’interno. Stiamo parlando della Torre Vecchia, di origini pisane e della Torre Nova, risalente all’epoca medicea.
Un’altra testimonianza, questa volta di origini monastiche, è la chiesa di San Gorgonio, intitolata così dall’abate Orosio che venerava il santo. Dopo essere passata da mani etrusche, romane, pisane, medicee e benedettine, l’isola finì, nel 1700, nelle mani di un granduca che cercò di ripopolarla, ma senza grande successo. Fu allora, intorno alla metà del 1800, che venne trasformata in una colonia penale agricola, distaccamento della vicina Pianosa, già adibita da tempo a carcere penale.
Tutt’oggi è un carcere a tutti gli effetti e la gestione dell’isola è affidata sia all’amministrazione penale che all’ente parco, anche se le decisioni finali spettano solamente alla direzione del Carcere e al Ministero di Grazia e Giustizia. Le autorità non controllano soltanto l’affluenza dei turisti, ma anche l’accesso alle spiagge.
Se vi capiterà di averne l’occasione, vi consigliamo di non perdervi la parte più suggestiva dell’isola: stiamo parlando della costa est dove si trovano tre grandi insenature che danno vita a tre grandi spiagge, Cala Maestra, Cala Marcona e Cala Scirocco. A poca distanza si trova il vecchio rifugio delle foche monache, tutt’oggi visitabile, la Grotta del Bove Marino.
Il carcere è situato all’interno di Villa Margherita di origini romane ed etrusche: la maggior parte della popolazione che vive sull’isola sono detenuti e personale della polizia penitenziaria. La struttura non è considerata un carcere di massima sicurezza e vi arrivano detenuti che hanno ottenuto la buona condotta e vivono in un regime di semi-libertà.
In questi luoghi svolgono attività agricola e di allevamento di animali di piccola taglia. Non a caso, è diventato famoso, il vino prodotto sull’isola di Gorgona e prodotto direttamente dai carcerati che potrete acquistare sia sull’isola che in qualche enoteca.
Si tratta di un vigneto giovane di Ansonica e Vermetino situato in una zona riparata dall’azione diretta dei venti marini, ma che influiscono comunque positivamente sui sentori finali del prodotto enologico.
Gite organizzate in Gorgona
La Gorgona è visitabile in giornata tramite gite organizzate in partenza dal porto di Livorno. Per coprire il tratto di mare che la distanzia dalla terraferma occorre circa un’ora e mezzo di nave.
In realtà vengono utilizzati dei battelli veloci e non dei veri e propri traghetti poiché non ci sono banchine per l’attracco. La navigazione, la sosta e l’ancoraggio sono previsti soltanto nella zona del porticciolo (quella che si affaccia sulla costa livornese) mentre su tutto il resto della costa dell’isola è negata qualsiasi attività marina.
Chiunque volesse partecipare ad una visita guidata sull’isola di Gorgona dovrà mettersi in contatto con una delle società organizzatrici (vedi in fondo all’articolo per i recapiti) almeno 7/15 giorni prima della partenza, per comunicare i dati anagrafici dei partecipanti: una volta arrivati sull’isola, tutti dovranno esibire il proprio documento di identità. Le varie formalità verranno sbrigate dalle guide accompagnatrici che vi mostreranno anche i vari servizi presenti presso la mensa degli agenti.
Non è possibile visitare l’isola individualmente, ma verrete divisi in gruppi di, al massimo, 25 persone ciascuno (sempre sorvegliati), per un totale giornaliero di 75 unità, permesse peraltro per soli 4 giorni a settimana.
Giornata-tipo sull’isola
Di solito le motonavi salpano al mattino presto, intorno alle 7:45 dal porto turistico di Livorno. La nave salpa verso la Gorgona verso le 8:15 con orario previsto d’arrivo alle 10:00. Subito dopo essere sbarcati, aver sbrigato le formalità d’ingresso ed essere stati divisi in gruppi, partirete alla volta dell’isola verso la parte nord-ovest, percorrendo strade ben battute, attraverso un percorso facile e poco impegnativo (lungo circa 6 Km e della durata di 3 ore).
Per il pranzo dovrete attrezzarvi autonomamente o potrete prenotarlo al momento della prenotazione della gita. Dopo aver percorso il tragitto dei 6 Km, verrete accompagnati verso la lecceta e all’ombra degli alberi potrete consumare il vostro pasto. Successivamente il percorso prevede una sosta alla Torre Vecchia, per concludersi al porticciolo: con la supervisione della polizia penitenziaria, sarà possibile fare un bagno rinfrescante.
Al termine della giornata, ci saranno alcune formalità da sbrigare prima di imbarcarsi: il ritorno al porto di Livorno è previsto con orario variabile dalle 18:30 alle 19:40 (dipende se la motonave utilizzata è la stessa che proviene dalla Capraia).
Molto interessanti anche le gite organizzate secondo la filosofia del Progetto Sociale che prevedono il contatto diretto con alcuni detenuti che vi faranno da guida durante la vostra permanenza sull’isola.
Prenotazioni escursioni e gite a Gorgona
Tra le compagnie che organizzano questa visita vi segnaliamo:
Io e mio marito vorremmo visitare l’isola di Gorgona, vorremmo informazioni sulle date di partenza e sulla spesa del pranzo saluti
Ti suggerisco di contattare gli operatori specializzati che organizzano l’escursione, come quello indicato in fondo all’articolo.
Vorrei sapere se é possibile effettuare una visita per due persone all’isola di Gorgona sabato 15 giugno
GRAZIE
Non è questa la sede per le prenotazioni. Ti suggerisco di rivolgerti alle compagnie specializzate che partono da Livorno, ad esempio quella indicata in fondo all’articolo.
salve dall’isola d’elba non parte niente per Gorgona? grazie
Purtroppo, no.
Vorrei informazioni più dettagliate per l isola di gorgona
Beh, qui nell’articolo ne trovi già un po’… cosa volevi sapere di preciso?
Sono stato tre mesi alla Gorgona, per servizio, quando l’aeronautica aveva un teleposto per previsioni meteo. Era il 1973! Un ricordo mai sopito, meravigliosa! Mi considero un fortunato….ci tornerei volentieri!
Elio… Vedo soltanto adesso, dopo tre anni…sono Roberto, il figlio del “tuo” maresciallo …ricordi? Ne son passati di anni, eh?!
Se vuoi, scrivimi pure